La Langa Astigiana: scenari da favola immersi nella natura

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Visitiamo questo affascinante territorio un pò fuori dal tempo, dove si mantengono le sane abitudini e si producono eccellenze enogastronomiche

Il confine più a Sud della provincia di Asti, tra la Bormida di Millesimo e quella di Spigno, è formato da un territorio collinare dedicato alla coltivazione di cereali nelle aree pianeggianti, a vigne alternate a prati nella parte più bassa delle colline, e ricoperto da boschi nei picchi più alti in cui crescono rovellere, castagni, trassini e taggi.

Queste aree boschive, dove crescono copiosi funghi e tartufi, sono l'habitat ideali per cinghiali, caprioli, faine, donnole, scoiattoli, lepri, ricci, talpe e ghiri.

Il fiume Bormida scorre oggi in totale limpidezza dopo svariani anni di grossi problemi di inquinamento, e ospita oggi varie specie marine di acqua dolce come trote, pesci gatto, cavedani, carpe, e da colonie di cormorani e aironi cenerini, che scelgono queste acque per niditicare.

I 16 piccoli comuni che si susseguono  tra Castel Boglione e Serole costituiscono l'unica Comunità montana dell'Astigiano, che prende il nome di Langa Astigiana-Val Bormida.

Queste località un pò sospese nel tempo non sono percorse da grandi arterie di comunicazione, questo rende possibile dedicarsi alla produzione enogastronomica di grandissima qualità in cui spiccano le nocciole, in queste terre si coltiva la nota qualità tonda Gentile, i salumi e i formaggi, su tutti la celebre robiola di Roccaverano.

Monastero Bormida, come d'altronde tutti i borghi dell'Alta Langa, ha una forte vocazione all'agricoltura e all'allevamento caprino, ma riveste anche un interesse turistico per la presenza di vestigia medievali di grandissimo interesse.

Il castello infatti rappresenta l'icona di tutto il paese, tanto che oggi ospita la sede comunale: fu costruito per essere un monastero ma venne ben presto trasformato in una vera e propria fortezza dalle possenti torri angolari, ancora oggi ben visibili.

Ad addolcire la ruvida struttura esterna troviamo una deliziosa una loggetta rinascimentale: al suo interno è possibile ammirare meravigliosi affreschi e pavimenti a mosaico.

Infine, il castello è unito ad una torre campanaria romanica da un arco in pietra. Proseguendo il cammino lungo la valle si incontra il paese di Bubbio.

La sua chiesa parrocchiale dedicata all'Assunta è costruita in stile tipico barocco, mentre il castello è una dimora signorile risalente al 700, eretta sui resti di un antico maniero medievale.

Nei pressi di Bubbio non si può perdere lo strordinario panorama che si può ammirare nella cappella di San Grato, il protettore locale dei raccolti dalla grandine.

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